Hai deciso. Vuoi iniziare a vendere su internet quindi devi capire come aprire un negozio online. Per questo ho pensato di creare una guida dedicata ai principali adempimenti per avviare la tua attività.
Ma è così difficile avviare un sito web per il commercio elettronico? Nella check list del materiale e le informazioni per aprire il tuo sito internet ma in questo caso non basta: per creare un negozio online hai bisogno di un’attenzione in più. Soprattutto dal punto di vista amministrativo. Iniziamo L’avventura?
Tieni presente che questo articolo, per la tematica sempre in continuo aggiornamento, potrebbe non essere aggiornato e contenere inesattezze. Ti invito a prendere queste informazioni come indicative e a farle verificare dai professionisti che seguono la tua attività.
Argomenti trattati in questo post
- Differenza tra e commerce e marketplace
- Aprire un negozio online senza partita IVA
- Dropshipping: vendere online senza magazzino
- Iniziare a vendere come attività professionale
- Aprire un ecommerce da attività già esistente
- Fatturazione e IVA del commercio elettronico
- Come aprire un negozio online: principali norme
- Quanto costa aprire un negozio online: le voci
- È possibile vendere online a norma di legge?
Differenza tra e commerce e marketplace
Il primo punto che bisogna chiarire per creare un negozio online: apro un negozio digitale di proprietà o mi appoggio a un servizio esterno? Questa è la differenza tra ecommerce e marketplace come Amazon e i punti che caratterizzano entrambe le soluzioni sono chiari. Da un lato hai un sito web
Un progetto che ti caratterizza, puoi ottimizzare ogni dettaglio anche per l’ottimizzazione SEO, ma che ha dei costi importanti. Dall’altro invece c’è un servizio che ti mette a disposizione una piattaforma a un costo mensile minimo, o a percentuale in base alle vendite, però non hai disponibilità.
Aprire un negozio online senza partita IVA
Questa è una delle necessità principali: vendere online senza partita IVA. Se pensi che la tua attività online avverrà in modo sporadico e ti renderà, all’anno, meno di 5.000 euro, è tutto molto semplice. Basta che rilasci una ricevuta con l’indicazione di prestazione occasionale ai sensi dell’articolo 67 lettera i) del DPR 917 del 1986.
La nota è soggetta a ritenuta d’acconto (redditi da inserire in dichiarazione dei redditi) e, nel caso di compensi superiori a 77,47 euro, a imposta di bollo. I tuoi ricavi saranno maggiori? Devi distinguere tra varie ipotesi. In questo caso la tua attività di vendita online si definisce diversamente.
Dropshipping: vendere online senza magazzino
Affrontare le spese per fare commercio elettronico su internet non è facile. Per questo si pensa a un lavoro in dropshipping, vale a dire senza passaggio delle merci. In pratica chi ha lo shop online collega la richiesta del prodotto al fornitore. In questo modo arriva direttamente a chi vende all’ingrosso.
Che si occuperà anche della spedizione. Questa soluzione è molto vantaggiosa per chi ha poche risorse e non vuole investire molto, ma abbassando i costi arrivano anche una serie di effetti negativi. Il più importante: con il dropshipping diventa veramente difficile guadagnare con l’ecommerce
Iniziare a vendere come attività professionale
Se i tuoi redditi supereranno i 5.000 euro l’anno, allora devi prima aprire la Partita IVA o costituire una Società. Ma questo punto è troppo importante e delicato per svolgerlo in questo blog.
Soprattutto per l’apertura della Partita Iva è importante farsi assistere da consulenti a cui sottoporre il proprio progetto e le previsioni di guadagno per evitare di andare incontro a brutte sorprese. I costi di gestione della Partita Iva e la tassazione a esso abbinata potrebbero non essere vantaggiosi.
Aprire un ecommerce da attività già esistente
Sei già sul mercato? Dovresti aggiungere al tipo di attività svolta il codice ATECO 47.91.10 “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto via internet”. Poi devi comunicare alla Camera di Commercio di tua pertinenza lo svolgimento dell’attività di commercio elettronico. Da marzo del 2011 non è più necessario presentare la documentazione cartacea in Comune.
Ma devi fare una SCIA, segnalazione certificata di inizio attività, per comunicare l’inizio dell’attività commerciale allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune nel quale si intende avviare l’attività. A tal fine devi accedere a ComunicaStarweb (puoi consultare questa guida).
In molti casi i Comuni gestiscono in autonomia il flusso della documentazione necessaria delegando la presentazione della SCIA ad altri enti e uffici. Pertanto ti suggerisco di recarti, prima di ogni altra cosa, presso il tuo Comune e verificare la presenza di adempimenti particolari per la compilazione.
Agenzia delle Entrate e vendita all’estero
Come Impresa devi anche comunicare all’Agenzia delle Entrate una serie di dati come indirizzo del sito Web, identificativi dell’Internet Service Provider, posta elettronica, numero di telefono e di fax. Per svolgere operazioni di vendita intracomunitaria devi iscrivere la tua Impresa alla banca dati VIES.
Dati obbligatori e graditi al consumatore
Come suggerito anche da una recente guida su come effettuare acquisiti online in sicurezza di Poste Italiane, sul tuo negozio online dovrebbero essere presenti le seguenti informazioni:
- Dati identificativi della società, compresa la partita IVA
- Contatti e-mail e/o telefonici del servizio clienti.
- Informazioni relative ai prodotti o servizi offerti.
- Prezzi dei prodotti o servizi offerti,
- Condizioni di Vendita.
- Diritto di Recesso.
- Modalità di pagamento, consegna e fatturazione.
- Sistemi adottati per la sicurezza di dati e transazioni.
- Le informative sulla Privacy e sui Cookies
Nello specifico, il decreto legislativo 9 Aprile 2003, n.70 recepisce la “Direttiva 2000/31/CE relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società dell’informazione, in particolare, il commercio elettronico, nel mercato interno” a cui ti rimando per ulteriori verifiche.
Da leggere: come acquistare il miglior hosting per il tuo blog
Fatturazione e IVA del commercio elettronico
L’apertura di un negozio online comporta obblighi e adempimenti per quanto riguarda la fatturazione. Come per l’apertura della Partita Iva, su questa materia occorre il supporto di un commercialista.
Il cliente che avrà accesso al tuo negozio online eseguirà la procedura di acquisto aggiungendo i prodotti al carrello, compilando l’ordine ed eseguendo il pagamento tramite le forme che avrai deciso.
Invierai la merce ed emetterai la fattura. Se le vendite sono fatte da consumatori finali sei esonerato dall’obbligo di emissione della fattura, salvo richiesta esplicita del cliente che dovrà a quel punto fornire tutti i dati per la sua emissione. Sei sollevato dall’obbligo di scontrino e ricevuta fiscale.
Dovrai però annotare i corrispettivi giornalieri delle vendite, IVA compresa, nel registro dei corrispettivi. Al fine dell’applicazione dell’IVA, le operazioni di commercio elettronico indiretto sono assimilate a quelle della vendita per corrispondenza. Ora ti lascio una sintesi delle regole da rispettare.
Come aprire un negozio online: principali norme
Quanto costa aprire un negozio online: le voci
Per inaugurare une commerce occorre affrontare vari costi: dalla registrazione del dominio con relativo certificato SSL all’investimento promozionale, passando per la realizzazione del sito e la sua manutenzione. Senza dimenticare il canone dell’hosting che può essere importante.
Per quanto riguarda i costi amministrativi si va da poche decine di euro per il pagamento dei diritti di segreteria al Comune ove si presenta la SCIA, ad un centinaio di euro per l’apertura della Partita Iva e per il diritto annuale della Camera di Commercio. I costi poi variano in caso di apertura di Società .
Fonti e Risorse
- Pagina del Ministero per lo Sviluppo Economico per le Aziende
- Guida E@sy Commerce – come acquistare in rete in sicurezza
È possibile vendere online a norma di legge?
In questo post ho voluto raccogliere i principali adempimenti burocratici e fiscali legati all’apertura di un negozio online. La vera rivoluzione è rappresentata dal ricorso sempre più frequente alla trasmissione elettronica della documentazione necessaria che sostituisce quella cartacea.
Mi piacerebbe molto avere anche la tua opinione o sapere la tua esperienza diretta per arricchire questo post. La mia intenzione è di tenerlo sempre aggiornato anche grazie al tuo aiuto.