Pubblicità tradizionale vs pubblicità online: cosa preferire?

Pubblicità online o tradizionale, questa è la scelta che molte aziende – anche molto piccole – devono affrontare. In realtà non deve esserci una vera e propria contrapposizione tra queste realtà. Infatti ci sono delle riflessioni importanti che oggi un imprenditore deve affrontare in modo da ottenere il miglior risultato possibile.

I confini della pubblicità online sono praticamente infiniti e non si definiscono in modo netto con quelli della classica sponsorizzazione analogica. Anzi, oggi è ancora più importante – sia per le micro imprese che per le PMI e anche per le multinazionali – ragionare in termini di inclusione e non esclusione verso ogni forma di promozione.

La parola d’ordine è compresenza. Una compresenza indispensabile per creare una dieta mediale completa basata sul content marketing. Anche quando si fa advertising.

Perché la pubblicità è importante

Chiaro, può sembrare un chiarimento superfluo. In realtà non è così perché le logiche dell’inbound marketing ci spingono verso una promozione differente.

“Permission marketing is the privilege (not the right) of delivering anticipated, personal and relevant messages to people who actually want to get them”.

Come direbbe Seth Godin passiamo al marketing del permesso, chiediamo la possibilità alle persone di entrare nelle proprie vite con contenuti utili che aiutano a risolvere un dubbio, un problema o una necessità nel momento in cui siamo veramente utili.

Ma questo, agli occhi dei meno attenti, può essere confusa con la necessità di ignorare qualsiasi forma di tono promozionale. Sono i clienti che devono arrivare da noi.

Può essere giusto per evitare gli abomini dell’outbound marketing, la promozione di massa che spara la reclame su un pubblico indefinito, senza volto. Ma c’è anche un altro modo di intendere la promozione e non c’è differenza tra pubblicità online o tradizione.

Da leggere: come fare inbound marketing per ecommerce

Come deve essere pensata la pubblicità

Che sia sul web o su un supporto cartaceo, oggi la pubblicità deve essere considerata come parte della strategia omnicanale di un’azienda in grado di riunire touchpoint online e offline sotto un unico ombrello. Vale a dire quello della customer journey, il percorso che fa il potenziale cliente per conoscere il tuo prodotto o servizio.

Pubblicità online o tradizionale
Consumo dei media tra gli adulti americani.

Il punto essenziale sul quale facciamo leva è la capacità dell’individuo di intercettare l’azienda in punti e modi differenti. Quindi non solo online o magari offline, è l’insieme che fa la differenza come suggerisce anche questo grafico in alto di nielsen.com.

Le persone usano il computer per guardare la TV, lo smartphone per informarsi ma c’è spazio anche per la radio che non ha ancora mollato la presa. E la commistione tra i vari media è ancora più alta oggi come dimostra questo secondo grafico che indica la relazione, durante il lockdown causato dal Covid-19, tra l’attività su Twitter con determinati hashtag e i programmi della TV generalista. Tutto questo per dire cosa?

interazione tra pubblico TV e social
Interazione tra pubblico TV e social.

Queste riflessioni hanno lo scopo di non ampliare e creare un distacco tra fruizione dei media tradizionali e quelli che abbracciano il social online, il web, il digitale.

Ecco perché una strategia di promozione non deve distaccare pubblicità online o tradizionale. Non deve ignorare la possibilità di usare entrambi i canali per far emergere la voce di un’aziende media, piccola o grande. Più o meno legata al territorio.

Ma come faccio a scegliere bene?

Dipende da chi ti guida e da chi crea la giusta strategia di marketing. ADV su Internet o in TV, pubblicità tradizionale vs pubblicità online: cosa preferire? Sarà l’analisi del target, con la creazione delle buyer personas, a fare la differenza e a dettare le regole.

Solo un’analisi preliminare ci può aiutare a capire quali sono gli attrezzi del mestiere che possiamo e dobbiamo usare. Anche perché spesso limitiamo lo sguardo, ad esempio consideriamo la pubblicità offline come qualcosa di staccato dal digitale. In realtà non è così perché anche un manifesto può diventare oggetto di una campagna virale sul web.

Il buzz marketing in città
Il buzz marketing in città.

Però il content marketing resta analogico quando partecipo a un evento di settore, di nicchia. Dove trovo poche persone ma tutte molto interessate a ciò che propongo.

E le invito a iscriversi a una community online che gestisco per scaricare contenuti avanzati. Come puoi ben capire le alternative sono infinite. Sono le maestranze del marketing a mettere ordine in questo ginepraio affascinante di strumenti.

Da leggere: 7 idee per promuovere le attività locali

Pubblicità online o tradizionale?

Non c’è bisogno di scegliere ma è necessario decidere al meglio per la propria realtà imprenditoriale, per intercettare le persone giuste come e quando servono.

In alcuni casi basta una sponsorizzata su Facebook, in altri è utile creare un articolo su un settimanale specializzato. In altri, invece, si lavora con eventi sul territorio.

Anche un seminario iper-specializzato a cui partecipi come relatore può essere una buona occasione per fare local marketing. Vuoi maggiori informazioni?

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