Ci sono tanti strumenti per fare marketing ma credo che il blog aziendale possa essere il luogo di appartenenza dove iniziare la trasformazione dell’impresa in tribù. Ti spiego il mio punto di vista.
Il blog è un luogo di appartenenza perché è definito da un perimetro preciso, tracciato dalle categorie degli argomenti. “Di appartenenza” perché nel blog riconosco l’identità dell’azienda e delle persone che ci lavorano, e nel quale si materializzano le esperienze e si condividono le passioni.
Argomenti trattati in questo post
- Corporate blog: una definizione per tutti
- Blog aziendale a cosa serve, come si crea
- Con il blog aziendale conosco la mia tribù
- Posso creare un momento di confronto
- Il blog aziendale scopre risorse inaspettate
- Creo condivisione e consapevolezza online
- Con il blog aziendale creo la community
- Non sempre è possibile creare un blog
- Perché creare un blog aziendale secondo te?
Corporate blog: una definizione per tutti
Prima di affrontare l’argomento dal punto di vista tecnico è giusto dare una spiegazione. O meglio, una definizione di blog aziendale a chi sta organizzando idee e riferimenti. Di cosa si tratta? Con il termine blog aziendale (o corporate blog) intendiamo un diario online con obiettivi legati al web marketing.
Internet è il luogo virtuale che fa da base allo sviluppo dei blog, progetti che nascono come diari personali nei quali le persone possono lasciare idee, opinioni. Questo viene sviluppato attraverso CMS (piattaforme di gestione contenuti) specifici come WordPress che ormai domina il settore.
Blog aziendale a cosa serve, come si crea
Se il blog viene inteso per definire i diari online che pubblicano contenuti in continuazione (a differenza dei siti web che rimangono statici) la variante aziendale consente di sfruttare questo processo per ottenere vantaggi concreti. Mi riferisco soprattutto alla capacità di intercettare potenziali clienti.
Mentre il sito web si presenta come entità statica, con pagine web definite nel tempo e con obiettivi istituzionali, il blog aziendale consente di sviluppare dei contenuti in grado di rispondere alle necessità informative del pubblico. Quindi, per creare un blog aziendale c’è bisogno di un piano.
Un piano editoriale. Vale a dire un documento capace di definire cosa, come e perché pubblicare. Tutto nasce da una buona ricerca delle parole chiave e dall’analisi delle reader personas.
Vale a dire il pubblico di riferimento. Ma se tutto questo è indispensabile per capire come creare un blog aziendale di successo, la domanda successiva è ancora più interessante: perché ho bisogno di questa soluzione? Non è semplice il quesito, proviamo a dare una risposta concreta.
Con il blog aziendale conosco la mia tribù
Conoscere il proprio pubblico presuppone il desiderio di interagire con le persone, ascoltando senza interrompere. Questo non vale solo per il blogging, è una regola che devo applicare anche nella mia azienda. Il blog è il posto ideale per ascoltare e conoscere meglio le persone che lavorano con me.
Se tribù vuol dire “un gruppo unito sotto un unico totem, un unico credo, un’unica fonte” (cit. Riccardo Esposito) anche io voglio che l’impresa diventi una tribù. Gli appartenenti sono le persone con cui lavoro ogni giorno. Sono sicuro di conoscerle bene e che condividano le mie aspettative?
https://www.youtube.com/watch?v=25yyQc6insA
Questo è vitale per la mia azienda. Il gruppo fa la differenza. Senza un team affiatato non posso costruire un’impresa che raggiunga gli obiettivi che mi sono prefissato. È difficile creare le occasioni per un confronto, sommerso dagli impegni. Ma se cambio le mie priorità allora tutto può succedere.
Posso creare un momento di confronto
La priorità è cambiare mentalità, trasformare la mia azienda. Decidere di aprire un blog aziendale, come utilizzare i social network, vuol dire mettersi in gioco, metterci la faccia, buttarsi per primo. È come aprire la propria tenda e invitare tutti a scaldarsi intorno a un fuoco, nella penombra.
Non devo vendere nulla con il blog, non decido di crearlo per questo. Non devo seguire le logiche del profitto. Ci sono tanti argomenti di cui parlare quando si fa blogging. Bisogna scegliere quelli giusti per i clienti. C’è bisogno di idee e di stimoli. Senza momenti di confronto diventa tutto più difficile.
Il blog aziendale scopre risorse inaspettate
Per costruire un blog aziendale ci vuole tempo e risorse. Se voglio che sia un progetto condiviso devo iniziare a parlarne con i miei collaboratori. E devo accettare il confronto con loro. Non possono essere incontri dove il titolare parla e i dipendenti prendono appunti. Sono io che devo mettermi in ascolto.
Le riunioni per definire un blog non sono come quelle del commerciale. Disporre di un blog per un’azienda è una risorsa formidabile: prepara la strada alla vendita, sostiene il lavoro dei tecnici e va in difesa della reputazione dell’azienda. Devono emergere le esigenze dei clienti a cui dare risposta.
Per quanto piccolo possa essere il gruppo di lavoro, nelle riunioni ho l’occasione di far emergere qualità inaspettate da persone che non hanno mai avuto la possibilità di esprimere un’opinione. Ascoltare il loro punto di vista può farmi scoprire prospettive interessanti e cogliere nuove opportunità.
Ognuno di noi ha il desiderio di vendemmiare l’esperienza lavorativa. In base alla mia attività personale, posso affermare che l’adozione di un un blog migliora il clima aziendale. Le persone sono più motivate e partecipano più attivamente alla vita dell’impresa. Il blog è un catalizzatore di talenti.
Creo condivisione e consapevolezza online
Uno dei metodi più efficaci per creare una community è quello di partecipare ai commenti degli articoli. Non voglio parlare qui di comment marketing, anche se è un’attività efficace se svolta in modo corretto. Parlo della possibilità di creare delle relazioni tra le persone.
La crescita professionale di un individuo passa dalla sua capacità di confrontarsi con gli altri. Il blog aziendale è una palestra ideale per questo: commentare l’articolo di un collega o condividere il suo post sul proprio profilo Facebook possono essere delle ottime esperienze formative.
Attenzione però. Commentare è un’arte. Non può essere fatta in modo superficiale. Il mio commento deve arricchire il post. Devo dare il mio contributo, come in un brain storming. E nel momento in cui lo faccio rivelo le mie capacità ai colleghi che sanno di poter contare su di me, più di prima.
Con il blog aziendale creo la community
Se ho costruito il blog aziendale partendo dal coinvolgimento, ho già creato la prima community del blog. Quella composta dalle persone con cui lavoro ogni giorno. E il loro coinvolgimento attivo li renderà consapevoli dello sforzo necessario per promuovere l’azienda per cui lavorano.
Questa consapevolezza mi mette nelle condizioni di investire risorse per la formazione. Perché non basta essere predisposti a scrivere un articolo, bisogna studiare e imparare le tecniche giuste. Questa scelta dipende dalla dimensione dell’impresa e dalle risorse che possono attivare.
Non sempre è possibile creare un blog
Ma è sempre possibile avere la volontà di confrontarsi sul lavoro. L’ascolto crea consapevolezza e permette di cogliere le opportunità. Per me è stato decisivo il rapporto schietto e diretto con i miei collaboratori e con professionisti che mi stanno aiutando a percorrere questa strada.
“Etno Blogging per Tribù Digitali è il secondo libro di Riccardo Esposito.
Il libro che stai per leggere è ricco di informazioni utili per la creazione di una community digitale e per la sua gestione, infatti troverai suggerimenti che ti mostreranno la strada corretta per generare fondamenta solide per una sana community. Creare e gestire una comunità online non è per niente semplice e non è un’attività che può essere avviata nell’immediato: richiede dedizione, conoscenza degli strumenti e tempo da dedicare.” – Webintesta.it
Perché creare un blog aziendale secondo te?
Mi rivolgo a te, imprenditore. Nella tua azienda, quanto tempo dedichi alla conoscenza e all’ascolto della tribù di cui fai parte, quella dei tuoi collaboratori? Lo so, poco e non per tua volontà. Il blog può essere uno strumento formidabile per trasformare la tua azienda in un gruppo unito e consapevole.
Cosa ne pensi? Adottare un blog aziendale stimola il confronto, crea appartenenza? Pensi che ci possano essere persone “nella tua tribù” in grado di dare un contributo scrivendo un articolo?
Bello!
Il blog come luogo di appartenenza, sia del padrone di casa che dei suoi ospiti.
Entrambi uniti dal desiderio di interagire con le persone, come ci ricorda Diego.
E dove si può farlo al meglio se non in una tribù, termine che evoca il concetto di accampamento, di apertura e condivisione?
Provateci, se ne siete capaci, stando invece arroccati in un castello con il ponte levatoio alzato e i fossati pieni di acqua!
The Real Person!
Ciao Alberto e grazie per il tuo commento!
“E dove si può farlo al meglio se non in una tribù, termine che evoca il concetto di accampamento, di apertura e condivisione?”
Anche a me il termine tribù evoca un accampamento. Se ci pensi sul lavoro siamo tutti in trincea e, a volte, prevale un sentimento di precarietà. Bisogna essere pronti a smontare le tende per trasferirsi altrove, in lidi più sicuri.
Se sei circondato da persone che si sanno adattare e sono pronte al cambiamento, tutto diventa più facile.
Il mondo della condivisione è il presente e il futuro delle imprese.
Grazie ancora per il tuo contributo e buon weekend! A presto!
“Decidere di aprire un blog aziendale, come utilizzare i social network, vuol dire mettersi in gioco, metterci la faccia, buttarsi per primo”: è la pura sacrosanta verità e spesso è un aspetto sottovalutato. Ottimo post, Diego, posso dire che sono d’accordo su tutto? Purtroppo non ero presente alla presentazione del libro di Riccardo perché ero in trasferta a Genova però l’opera è in arrivo… a casa! Adotto oggi questo tuo post nella comunità di #adotta1blogger su FB!
The Real Person!
Ciao Gloria, che piacere leggerti qui! A breve avremo modo di fare due chiacchiere “reali”. Intanto grazie per avermi adottato su #adotta1blogger.
A presto!
Non vedo l’ora! A venerdì e vedo che è arrivata a chiacchierare una delle mie migliori amiche, Silvia!
Bello, in effetti è vero. Il mio blog aziendale rispecchia la nostra attività ed inoltre, essendo riferito ad una attività locale,c’è modo di confrontarsi anche nella realtà.
Un bel punto di vista!
Grazie a Gloria che ti ha adottato
The Real Person!
Ciao Silvia!
Hai usato il termine “rispecchia” e hai aggiunto qualcosa di speciale al post.
Rispecchiarsi vuol dire riconoscersi in qualcosa di familiare, che ti appartiene. Ma non è un’azione fine a se stessa: con il blog ti metti in gioco, ti confronti e verifichi se questa percezione sia confermata anche dagli altri.
Grazie mille per il tuo contributo!
Grazie a te Diego!