Il tuo lavoro verso la creazione di un blog efficace è appena iniziato. In uno degli ultimi articoli ho definito l’importanza di un progetto basato su un hosting di proprietà: i servizi gratuiti sono utili per prendere confidenza con la piattaforma, ma un blog professionale ha bisogno di un dominio e di uno spazio web.
Hai deciso di procedere in questa direzione (ottima scelta) e hai creato il tuo blog: c’è una home page, ci sono le pagine fisse con informazioni utili, ci sono gli articoli. Ovvero i contenuti che animano la discussione, che permettono al tuo blog di farsi trovare e leggere. Quando pubblichi, però, ti rendi conto che WordPress ha delle esigenze specifiche: ti chiede categorie e tag. In altre parole, ti permette di definire delle tassonomie.
Cosa sono le tassonomie?
Nel mondo del blogging le tassonomie permettono di creare delle raccolte di contenuti, sono delle pagine web che riassumono articoli con delle caratteristiche simili. Possono essere utilizzate per aiutare il lettore a scoprire nuove risorse, ma anche per posizionare delle pagine nei risultati di ricerca.
Come tutte le altre pagine web, anche le tassonomie vengono lette da Google. Molti blogger decidono di deindicizzare queste pagine per evitare problemi con i contenuti: le tassonomie raccolgono articoli con caratteristiche simili e per questo possono generare pagine con testo duplicato.
Questo non è un buon motivo per togliere subito tag e categorie dagli indici del motore di ricerca. Nella guida ufficiale di Google hai tutti gli strumenti per risolvere il problema. Ecco le parole ufficiali:
La presenza di contenuti duplicati su un sito non giustifica l’adozione di misure particolari, a meno che l’intento non sia ingannevole e volto a manipolare i risultati dei motori di ricerca. Se sul tuo sito sono presenti contenuti duplicati e tu non segui i consigli sopra riportati, noi provvediamo a scegliere una versione dei contenuti da visualizzare nei nostri risultati.
Non deindicizzare senza sapere cosa fai e perché lo fai. Questo è uno strumento delicato, puoi frenare l’efficacia del tuo blog se non ti muovi con cognizione di causa. Per fare in modo che le tassonomie siano utili al lettore e ai motori di ricerca, le devi sfruttare nel miglior modo possibile. E devi rispettare poche regole. In primo luogo non creare tag e categorie dal primo giorno di blogging: pubblica articoli per qualche mese e poi crea le tassonomie. A proposito…
Quali sono le principali tassonomie?
Come ho già detto, le tassonomie sono raccolte di post con caratteristiche simili. Devi individuare i temi che definiscono l’argomento principale del blog e organizzarli attraverso:
- Categorie
- Tag
Le categorie sono dei macro contenitori che definiscono i punti fondamentali dell’argomento che stai affrontando. I tag, invece, racchiudono delle caratteristiche minori. Delle sfumature. In realtà questa definizione è parziale perché non esiste una gerarchia tra tag e categorie. Così come non è indicato un numero minimo o massimo di tassonomie definite a monte dal CMS.
Questo, però non significa che ci sia totale anarchia: organizzare le tassonomie vuol dire facilitare la scoperta di nuovi contenuti, spostare il lettore da una parte all’altra del blog e permettere di aumentare il tempo di permanenza fino a raggiungere le risorse utili.
Esiste un’altra classe di tassonomie: le pagine autore. Qui si riassumono i post pubblicati da un blogger. Per i progetti mono autore questa risorsa è quasi inutile (ma in ogni caso funzionale al blog); per chi lavora con magazine online o progetti con più firme queste tassonomie sono decisive per guidare il lettore verso l’autore preferito.
Come creare tag e categorie
Per creare tag e categorie su un blog WordPress puoi lavorare in due modi: raggiungere le rispettive pagine dalla dashboard principale o lavorare dal pannello del singolo post.
Nel primo caso basta andare sul menu a sinistra e cercare il link dedicato alla risorsa che ti interessa. Qui puoi creare la tassonomia compilando i campi richiesti da WordPress:
- Nome
- Descrizione
- Slug
Quest’ultimo punto è fondamentale: rappresenta le parole chiave da inserire nel permalink, l’indirizzo che ti permette di raggiungere la risorsa attraverso il browser. Il permalink non deve essere mai modificato altrimenti rischi di generare un errore 404, quindi scegli con cura le parole da usare in questo campo.
Se vuoi creare una tassonomia mentre stai pubblicando un articolo ti basta seguire le informazioni che trovi nella barra a destra. La semplicità con la quale puoi creare tag e categorie, però, non deve ingannarti: alla base ci sono cure e attenzioni per i dettagli.
Tassonomie del blog: consigli
Il primo problema legato alle tassonomie: crearne troppe. Puoi inserire tutti i tag e tutte le categorie che vuoi, quindi credi che sia lecito abbondare. Qualcuno confonde i tag con parole chiave utili per il posizionamento, quindi inserisce tassonomie per aumentare in qualche modo le possibilità di apparire nei risultati di Google. Tutto questo è sbagliato: lavora con le mappe mentali.
La mappa mentale ti permette di ragionare intorno al topic che vuoi affrontare. Metti al centro della mappa l’argomento del tuo blog e inizia a creare dei “figli”. Dei nodi che affrontano argomenti specifici del tema principale. Ecco un esempio pratico legato a un ipotetico blog:
- Web Marketing (topic)
- SMM (categoria)
- Facebook (tag)
- Twitter (tag)
- Pinterest (tag)
- SMM (categoria)
Come puoi ben vedere dallo schema, i tag sono stati usati per definire con maggior precisione l’argomento Social Media Marketing. In linea di massima si preferisce inserire un articolo in una categoria e attribuire due o tre tag: non esistono regole definite a priori, ma questo è un buon compromesso.
Esistono casi in cui un contenuto può avere più categorie? Sì, ma è un evento sporadico. Se questa situazione si presenta con frequenza, puoi prendere in considerazione la possibilità di creare una sotto-categoria, una tassonomia gerarchicamente inferiore rispetto alla principale. Un esempio:
- Web Marketing (topic)
- SMM (categoria)
- SMM turistico (sottocategoria)
- SMM turistico (sottocategoria)
- SMM (categoria)
Quante categorie e tag ci sono in un blog? Il numero giusto per descrivere l’argomento. Evita di creare tassonomie vuote o che potrebbero essere utili ma che al momento non hanno articoli. Il consiglio è semplice: inizia a lavorare con il blog e dopo qualche tempo crea le prime tassonomie. In questo modo sai già come riempire tag e categorie.
La regola fondamentale
Ci sono diversi punti da rispettare come hai avuto modo di leggere, ma voglio sottolinearne uno su tutti: non sovrapporre tag e categorie. Non creare tassonomie simili nella forma e/o nel significato perché rischi di creare dei contenuti duplicati.
Un esempio chiaro: se lavori su un blog dedicato al web marketing è inutile avere come tag “webwriting”, web writing” e “scrittura online”. Hanno lo stesso significato, raccolgono articoli simili, si presentano come delle fotocopie. Quindi sono inutili per gli utenti e per i motori di ricerca. Stesso discorso vale tra tag e categoria: inutile avere due tassonomie uguali.
Per evitare brutte sorprese puoi utilizzare questo strumento di Carmen Tortorella: un modulo per organizzare e schematizzare le tue decisioni. Può essere utile per avere tutte le idee sotto controllo. Scaricalo, è gratuito.
La tua esperienza
Questi consigli sono fondamentali per iniziare a lavorare con tag e categorie. Ricorda però che non sono elementi che lasci alla base dei post, come link quasi nascosti dallo sguardo del lettore: le tassonomie possono essere decisive nel lavoro di organizzazione dei flussi interni.
Spesso le categorie compaiono nei menu di navigazione (come abbiamo fatto per il blog di Markcom) e ti aiutano a scegliere l’argomento da sfogliare. Stesso discorso vale per i tag. Ma questo lavoro ha senso solo se organizzi il tutto seguendo uno schema ordinato. Tu hai già iniziato a lavorare sulle tassonomie del blog? Hai qualche difficoltà? Lascia le tue domande nei commenti.